Università degli Studi di Firenze SST Regione Toscana

Novembre 2012

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un incremento della richiesta del dosaggio di 1-25(OH)2 Vitamina D.

In riferimento alle indicazioni delle principali linee guida internazionali la richiesta è giustificata nei seguenti casi:

  • ipercalcemia associata a bassi livelli di PTH circolante (per lo screening di malattie granulomatose, quali sarcoidosi, tubercolosi, malattie emoproliferative come alcuni linfomi)
  • disordini congeniti o acquisiti del metabolismo della 25(OH) vitamina D o del fosfato (per lo screening di rachitismi resistenti a vitamina D, ipofosforemia oncogenica, o disordini ereditari da perdita di fosfato).
  • insufficienza renale cronica (per eventuale modulazione della supplementazione)
  • iperparatiroidismo primitivo.

Pertanto, la richiesta della determinazione della 1-25(OH)2 Vitamina D deve specificare la patologia sospetta o in atto, che rientri nelle categorie sopra elencate.

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