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- Valvulopatia aortica
- Martedì, 09 Febbraio 2021
- Ultima modifica: Venerdì, 24 Febbraio 2023 13:48
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Che cos’è la stenosi aortica?


Quali sono i sintomi della stenosi aortica?
La stenosi aortica può restare asintomatica per molti anni. La presenza di un soffio cardiaco rilevato ad una visita medica può essere il primo segnale di allarme per questa patologia. La comparsa dei sintomi indica già una fase avanzata della malattia. Tra i sintomi più caratteristici a cui prestare attenzione ci sono:
- l’affaticamento e l’affanno
- il dolore al torace (angina)
- e la perdita di coscienza, nelle fasi più avanzate (un vero e proprio svenimento che in genere avviene durante uno sforzo fisico)
Come si esegue la diagnosi della stenosi aortica?
Come si può correggere una valvola aortica degenerata per via percutanea?
Qual è il percorso pre-intervento di TAVI?
La valutazione del paziente con stenosi aortica è un processo multidisciplinare che coinvolge varie figure professionali, principalmente sono coinvolti a vari livelli il cardiologo clinico, il cardiologo interventista, il cardiochirurgo, il cardioanestesista. Vengono analizzate le caratteristiche del paziente mediante gli esami eseguiti (esami del sangue, elettrocardiogramma, ecocardiogramma, TAC con mezzo di contrasto). Nei pazienti di età superiore ai 75 anni si esegue anche un colloquio con uno specialista geriatra che consente di valutare la fragilità del paziente. La stima della fragilità e delle comorbilità permette di calibrare il grado di invasività delle procedure disponibili con la situazione generale del paziente anziano ed è di grande aiuto per evitare di trattare in maniera troppo aggressiva i pazienti più fragili, che non trarrebbero vantaggio ma soltanto rischi dagli interventi più "aggressivi". Il percorso pre-operatorio può prevedere un ricovero in ospedale per eseguire accertamenti preliminari più complessi e delicati oppure è completamente da esterno. Può inoltre essere prevista una visita di pre-ospedalizzazione principalmente per avere un colloquio con il cardioanestesista.
Quali pazienti si possono maggiormente giovare della TAVI?
La TAVI è lo standard di cura in pazienti con stenosi valvolare aortica che hanno bisogno dell’intervento sopra gli 80 anni. In genere infatti i pazienti piu’anziani presentano un rischio chirurgico operatorio maggiore oltre ad avere più difficoltà nel processo di riabilitazione post-chirurgico. Ci sono tuttavia situazioni anatomiche in cui l’intervento di TAVI non è fattibile o è fattibile con minori certezze sul buon esito finale (ad esempio le valvole aortiche bicuspidi o i pazienti con arterie femorali molto piccole o molto malate) nelle quali anche sopra gli 80 anni la chirurgia diventa la terapia di elezione. Per i pazienti di età compresa tra 65 e 80 anni non c'è un chiaro vantaggio della procedura transcatetere o di quella chirurgica tradizionale. Si tratta di una scelta che va fatta sul singolo paziente in base alle caratteristiche cliniche, antomiche ed alle sue preferenze . A parità di possibilità tecniche di buona riuscita dell’intervento è importante che il paziente, anche attraverso il suo medico di fiducia, venga aiutato a scegliere la terapia più congeniale al suo caso attraverso una informazione tanto dettagliata quanto comprensibile. Una categoria particolare di pazienti candidati alla TAVI è quella di coloro che hanno una protesi valvolare aortica biologica che è andata incontro a degenerazione. In questi casi la TAVI è particolarmente preziosa perchè, quando fattibile, permette di evitare i rischi connessi con un re-intervento di cardiochirurgia tradizionale. Ci sono tuttavia situazioni anatomiche particolari in cui purtroppo la sostituzione della protesi degenerata mediante TAVI non è fattibile o si presenta tecnicamente molto complessa. In questi casi la soluzione migliore potrebbe essere l'intervento di cardiochirurgia tradizionale.
Come avviene l’intervento di TAVI?
L’intervento di TAVI consente di sostituire la valvola aortica degenerata senza dover "aprire" il torace. La valvola impiantata è una valvola biologica del tutto analoga a quelle utilizzate in cardiochirurgia tradizionale, e deriva da tessuti animali (pericardio bovino o suino). L’unica differenza è che le valvole utilizzate nell'intervento di TAVI sono state cucite dentro una rete di acciaio chiamata "stent" (Figura 2). Questa struttura di sostegno è quella che rende possibile l’impianto della valvola per via non chirurgica, infatti a differenza della cardiochirurgia tradizionale dove la valvola malata viene recisa ed al suo posto viene cucita la protesi biologica, nella TAVI si sfrutta la presenza della valvola malata che è indurita e calcifica e che diventa la superficie di appoggio dello stent di acciaio.
Cosa aspettarsi dopo l'intervento TAVI?
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