- Monday, 20 February 2023
- Last Updated: Monday, 20 February 2023 13:36
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“Evoluzione temporale della qualità della vita nei pazienti trattati endoscopicamente per tumori maligni nasosinusali”: è questo il titolo di uno studio che sarà pubblicato a breve sulla prestigiosa rivista Rhinology, a firma del dottor Giandomenico Maggiore della Struttura organizzativa dipartimentale complessa di Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze. La sintesi dello studio, che vede tra gli autori altri nove ricercatori (Giuseppe Fancello, Angela Gasparini, Luca Giovanni Locatello, Pietro Orlando, Martina Chieca, Saverio Caini, Carlotta Becherini, Pierluigi Bonomo, Oreste Gallo) è stata pubblicata in anteprima online sul sito del National Center for Biotechnology Information, che promuove la scienza e la salute fornendo l'accesso alle informazioni biomediche e genomiche.
Lo scopo dello studio, condotto dal 2015 al 2020 su 52 pazienti, è stato quello di valutare quali fattori possono influenzare la qualità della vita e la sua fluttuazione nel tempo in pazienti adulti sottoposti a chirurgia endoscopica per neoplasie nasosinusali. L’indagine si è concentrata non solo sulla sintomatologia naso-sinusale e generale, ma anche sull’aspetto emotivo e psicologico legato alla malattia e al suo trattamento, ha spiegato Maggiore.
Dallo studio è emerso che il peso dei fattori che compromettono la qualità di vita diminuisce col tempo, probabilmente perché la terapia e lo stile di vita consigliati loro, come le frequenti visite di controllo, hanno avuto un ruolo nel miglioramento della percezione della propria qualità della vita. Le frequenti visite ambulatoriali di follow-up permettono allo specialista di valutare, infatti, anche aspetti non strettamente correlati alla patologia o altri aspetti come lo status psicologico del paziente, potendo indirizzare e risolvere queste problematiche con l’aiuto di altri professionisti, ha aggiunto Maggiore.
Dallo studio è emerso che il peso dei fattori che compromettono la qualità di vita diminuisce col tempo, probabilmente perché la terapia e lo stile di vita consigliati loro, come le frequenti visite di controllo, hanno avuto un ruolo nel miglioramento della percezione della propria qualità della vita. Le frequenti visite ambulatoriali di follow-up permettono allo specialista di valutare, infatti, anche aspetti non strettamente correlati alla patologia o altri aspetti come lo status psicologico del paziente, potendo indirizzare e risolvere queste problematiche con l’aiuto di altri professionisti, ha aggiunto Maggiore.
Data la rarità della patologia e la difficoltà della sua gestione, dal 2019 è stato creato un percorso clinico diagnostico aziendale specifico con la presenza di un Tumor Board, composto da personale iper-specializzato tra le unità di Anatomia Patologica, Radiologia, Neurochirurgia, Oftalmologia, Radioterapia e Psico-oncologia, consapevoli che una gestione multidisciplinare possa fornire migliori risultati clinici e funzionali al paziente. Inoltre, viene tuttora svolta un’intensa attività di informazione sul territorio e di ricerca in collaborazione con Ispro, l’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica della Toscana.
Altri studi sono stati condotti insieme all’Anatomia Patologica e al dipartimento Neurofarba, sezione Farmacologia e Tossicologia di Careggi (professoressa Cristina Luceri, dottoressa Elisabetta Bigagli) per l’individuazione di marker molecolari che caratterizzano questi tumori.
Lo stesso approccio multidisciplinare contraddistingue la Struttura organizzativa dipartimentale di Otorinolaringoiatria di Careggi anche per quanto concerne l’attività non oncologica. Ad esempio - ha sottolineato Maggiore - insieme ai colleghi del reparto di Immunoallergologia e della unit (unità operativa) Asma sono stati messi a punto percorsi diagnostico-assistenziali per la gestione di una particolare categoria di pazienti, che presenta patologie diverse tra loro (rinosinusite cronica con poliposi, asma, ipereosinofilia, allergie, sindrome di Widal), ma accomunate da uno stesso meccanismo patogenetico. Non è trascurabile neppure la collaborazione con la unit Fibrosi Cistica di Careggi, insieme al quale vengono trattati e seguiti i pazienti adulti con rinosinusite cronica secondaria a fibrosi cistica.
Lo stesso approccio multidisciplinare contraddistingue la Struttura organizzativa dipartimentale di Otorinolaringoiatria di Careggi anche per quanto concerne l’attività non oncologica. Ad esempio - ha sottolineato Maggiore - insieme ai colleghi del reparto di Immunoallergologia e della unit (unità operativa) Asma sono stati messi a punto percorsi diagnostico-assistenziali per la gestione di una particolare categoria di pazienti, che presenta patologie diverse tra loro (rinosinusite cronica con poliposi, asma, ipereosinofilia, allergie, sindrome di Widal), ma accomunate da uno stesso meccanismo patogenetico. Non è trascurabile neppure la collaborazione con la unit Fibrosi Cistica di Careggi, insieme al quale vengono trattati e seguiti i pazienti adulti con rinosinusite cronica secondaria a fibrosi cistica.