- Tuesday, 02 January 2018
- Last Updated: Wednesday, 18 November 2020
- Hits: 13062
Responsabile gestione documentale e della conservazione: Dott. Paolo Tagliaferri
Documenti
Responsabile gestione documentale e della conservazione: Dott. Paolo Tagliaferri
Documenti
Manifestazioni di interesse per sponsorizzazioni passive
Convenzioni /Contratti
L’Azienda, al fine di svolgere in modo coordinato funzioni e servizi e laddove non espressamente vietato, nel rispetto degli artt. 1, 11 e 15 della L. 241/1990, stipula accordi di collaborazione e\o commerciali con soggetti pubblici e privati purché ne siano puntualmente individuati i fini, la durata, i rapporti finanziari ed i reciproci obblighi e garanzie, e vengano seguite procedure che rispettino le norme in materia di protezione dei dati personali, prevenzione dei rischi, prevenzione della corruzione, trasparenza e gestione dei conflitti di interessi.
L’Azienda nell'adozione di atti di natura non autoritativa, può concludere tali accordi, senza pregiudizio dei diritti dei terzi, ed in ogni caso nel perseguimento del pubblico interesse.
Elenco convenzioni e contratti area a pagamento
Trattamento dei dati personali nell'ambito del dossier sanitario ai sensi dell'Art. 13 D.Lgs 196/2003 e delle linee guida dell'autorità del Garante in materia di dossier sanitario del 4 giugno 2015
L’Azienda, previo specifico consenso dell’interessato, può attivare il dossier sanitario dell’assistito.
Un dossier sanitario è un sistema integrato di dati che ha lo scopo di mettere a disposizione dei medici e dei professionisti sanitari che hanno in cura un assistito tutti (tendenzialmente) i dati e i documenti informatici relativi al suo stato di salute in possesso dell’Azienda.
Quello che caratterizza un dossier sanitario è il fatto che consente l'immediata accessibilità, da parte di soggetti autorizzati, a tale complesso di dati e documenti.
Una gestione informatica di documenti sanitari non implica di per sé l’esistenza di un dossier sanitario: non si ha dossier sanitario, ad esempio, quando un reparto acceda alla documentazione informatica relativa a prestazioni effettuate nel proprio ambito o su propria istanza nel corso di precedenti accessi del paziente a quel reparto.
Si ha invece un dossier sanitario quando una gestione elettronica coordinata rende facilmente ed immediatamente accessibili ai medici ed agli operatori sanitari che hanno in cura il paziente informazioni e documenti elettronici elaborati anche da altri reparti, in occasione di eventi clinici occorsi tanto nel presente come anche nel passato, riferibili al trattamento di patologie magari diverse rispetto a quelle attualmente in cura.
Quel che caratterizza il Dossier, insomma, è la sua tendenziale completezza ed immediata accessibilità.
La finalità di un dossier sanitario è quella di migliorare il processo di cura attraverso una più completa conoscenza dello stato di salute dell’assistito. La logica clinica sottesa alla sua attivazione si fonda sul presupposto che occorre mettere al centro del percorso di cura il paziente in quanto tale, piuttosto che le sue patologie o i diversi percorsi specialistici che le affrontano, sempre relativi e mobili (così come contingente e convenzionale è l’organizzazione aziendale in cui tali percorsi si articolano); intendendo dunque lo stato di salute come un fatto unitario, seppur complesso, poiché il paziente è uno, e non si moltiplica e divide in tanti diversi soggetti quanti sono i reparti e le specialistiche che lo seguono (e questo vale anche per la documentazione e le informazioni che a quel paziente si riferiscono).
Il dossier sanitario sarà in primo luogo accessibile da parte di tutti i medici e i professionisti sanitari che partecipano, a diverso titolo, all’attuale percorso di cura del paziente – per attività dunque di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione - compresi quelli che agiscono in libera professione intramuraria allorché effettuano la relativa prestazione (ma solo a seguito di specifico consenso dell’interessato).
Dunque l’accesso al Dossier:
Potrebbero comunque accedere al dossier, anche senza il consenso del paziente, altri medici, qualora ciò fosse indispensabile per la salvaguardia della salute di un terzo (ad esempio per esaminare una casistica riconducibile a quella del paziente in cura) o della collettività.
E’ possibile accedere ad dossier anche a scopo di ricerca, ma solo a seguito di un ulteriore e specifico consenso del paziente.
Un professionista sanitario può accedere al dossier anche in ipotesi diverse da quelle predeterminate dal titolare, ma con l’obbligo di documentare per iscritto la motivazione di tale accesso.
Per quanto riguarda l’accesso al dossier da parte del dipendente che svolge funzioni amministrative correlate alla cura dell’interessato, questi potrà, in qualità di incaricato del trattamento, consultare solo le informazioni indispensabili per assolvere alle funzioni amministrative cui è preposto (ad es., il personale addetto alla prenotazione di esami diagnostici o visite specialistiche può consultare unicamente i soli dati indispensabili per la prenotazione stessa).
Potranno accedere al Dossier anche incaricati che eseguono attività a supporto della Direzione sanitaria aziendale per finalità di programmazione e valutazione dei processi clinici assistenziali, per la fase istruttoria correlata alle azioni di risarcimento o legali in cui è coinvolta l'Azienda, nonché per la sorveglianza delle infezioni correlate all'assistenza.
Il paziente può scegliere se:
Il rifiuto alla attivazione del dossier non incide sulla possibilità di accedere all’assistenza; è però necessario precisare che il percorso di cura potrebbe in tal modo avvenire con maggiori difficoltà, conseguenti al non poter avere a disposizione tutte quelle informazioni, pur teoricamente già in possesso dell’Azienda, che permettono un miglior inquadramento clinico. E’ vero che un dossier sanitario è per definizione parziale, in quanto non ricomprende le prestazioni effettuate presso altre strutture sanitarie; ma è altrettanto vero che la nostra Azienda rappresenta un punto di riferimento per numerosi percorsi clinici, dai più semplici ai più complessi, e che ad essa il paziente si rivolge non occasionalmente.
L’assistito, insomma, deve sempre avere ben presente che il (legittimo) diritto alla autodeterminazione, anche informativa, comporta delle conseguenze, tanto per se stessi come anche – dal diverso punto di vista del contributo che ogni cittadino può dare alla sostenibilità di un servizio sanitario universale - per la collettività (in relazione ai maggiori costi per eventuali ulteriori prestazioni), e richiede perlomeno una consapevole assunzione di responsabilità da parte di coloro che lo esercitano.
Se il paziente non dà il consenso alla attivazione del dossier sanitario, i professionisti che l’hanno in cura avranno accesso alle informazioni e ai documenti forniti in quel momento dal paziente o comunque prodotti in relazione all’evento clinico per il quale lo stesso ha richiesto una prestazione sanitaria (ad es., raccolta dell’anamnesi o delle informazioni relative all’esame della documentazione diagnostica originata da quell’evento clinico).
E’ necessario precisare che nell’attività istituzionale l’Azienda assicura la presa in carico del paziente non da parte di un singolo medico, ma da parte di una equipe, che ordinariamente coincide con i sanitari – medici o esercenti altre professioni sanitarie - afferenti al reparto: in breve, chi prende i carico il paziente è (al minimo: si considerino infatti anche le prestazioni di medicina dei servizi – laboratorio, radiodiagnostica, pronto soccorso ecc. – e le consulenza specialistiche) il reparto nel suo complesso.
Se l’assistito non dà il consenso all’attivazione del Dossier o autorizza un Dossier parziale, il reparto che lo ha in cura il paziente potrà comunque accedere a tutti i dati e i documenti relativi alle precedenti prestazioni da esso erogate al paziente, anche non in esclusiva. Occorre comunque prendere atto che un percorso di cura non è quasi mai gestito da un solo reparto, ma coinvolge più specialistiche, così che si vengono a definire, di fatto, situazioni di compartecipazione al percorso di cura; tali situazioni legittimano un reparto ad accedere alla documentazione complessivamente prodotta al percorso di cura cui ha partecipato, secondo le seguenti modalità:
L’interessato può sempre revocare il consenso già prestato: è sufficiente che inoltri richiesta senza formalità al titolare o al responsabile, anche per il tramite di un incaricato; la richiesta può essere avanzata oralmente o trasmessa anche mediante lettera raccomandata, posta elettronica o altro mezzo idoneo. La revoca del consenso sarà registrata sul sistema e dati e documenti non saranno più, da quella data, accessibili dal Dossier (ferma restando la loro accessibilità da parte delle strutture che li hanno prodotti).
L’interessato che abbia chiesto di ricomprendere nel Dossier solo i dati che saranno prodotti dopo la sua attivazione, potrà evitare che le informazioni pregresse siano accessibili dal Dossier avanzando alla struttura presso la quale effettua la prestazione una richiesta in tal senso.
L’Autorità Garante parla di oscuramento e oscuramento dell’oscuramento in riferimento al diritto del paziente a non rendere disponibili (cd. oscuramento) alcune informazioni in possesso dell’Azienda (ad es. relative ad allergie, a farmaci assunti, a determinate patologie, a determinate prestazioni effettuate), che altrimenti sarebbero ricomprese nel Dossier; tale diritto deve essere esercitato con modalità tali che di questo intervento non si abbia agevolmente ed immediatamente evidenza (cd. oscuramento dell’oscuramento); tutto ciò, sostiene sempre l’Autorità Garante, in analogia con “quanto avviene nel rapporto paziente-medico curante, nel quale il primo può addivenire a una determinazione consapevole di non informare il secondo di alcuni eventi sanitari che lo riguardano”.
Sulla questione l’Azienda ribadisce le medesime osservazioni già esposte al punto 4, evidenziando che informazioni che il paziente magari ritiene non significative possono essere fondamentali per una miglior conduzione e riuscita dell’attuale percorso di cura.
Pur tutelando le legittime esigenze di riservatezza del paziente, l’Azienda fa presente che gli operatori sanitari operano costantemente nella prospettiva della correttezza deontologica e del patto terapeutico, con l’unico scopo di garantire, date certe condizioni, il miglior stato di salute possibile, rispettando le disposizioni in materia di protezione dei dati personali e di segreto professionale (la cui violazione è penalmente sanzionata e le cui previsioni sono estese, in ambito sanitario, anche agli altri soggetti che trattano dati idonei a rivelare lo stato di salute e che ad esse non sarebbero tenuti).
L’interessato, per esercitare la facoltà di oscurare alcuni eventi clinici che lo riguardano, può avanzare richiesta senza formalità al titolare o al responsabile, anche per il tramite di un incaricato; la richiesta può essere avanzata oralmente o trasmessa anche mediante lettera raccomandata, posta elettronica o altro mezzo idoneo.
Il paziente ha il diritto di richiedere all’Azienda quali siano stati gli accessi eseguiti sul proprio dossier con l’indicazione della struttura/reparto che ha effettuato l’accesso, nonché della data e dell’ora dello stesso. Tali informazioni sono conservate per un periodo non inferiore a 24 mesi dalla data di registrazione dell'operazione. La richiesta può essere inoltrata senza formalità al titolare o al responsabile, anche per il tramite di un incaricato; la richiesta può essere avanzata oralmente o trasmessa anche mediante lettera raccomandata, posta elettronica o altro mezzo idoneo.
Il trasferimento all'estero dei dati sanitari documentati nel Dossier può avvenire esclusivamente con il consenso dell’interessato, salvo il caso in cui sia necessario per la salvaguardia della vita o della incolumità di un terzo.
La diffusione di qualsiasi dato idoneo a rivelare lo stato di salute, compresi ovviamente quelli trattati attraverso il Dossier, è vietata.
L’Azienda ha individuato un Referente Aziendale per la Privacy, contattabile al recapito telefonico indicato sul sito istituzionale o richiedibile all’URP, con la funzione, tra l’altro, di riscontro agli utenti per tutte le problematiche inerenti la protezione dei dati personale e la tutela della riservatezza e per l’accesso ai dati personali.
Il titolare del trattamento
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi
Vedi anche Privacy - Trattamento dei dati personali
Ragione sociale (name of the vendor) AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA CAREGGI
Indirizzo | Street / House No. | Largo G.A. Brambilla 3 |
C.A.P. | Postal Code | 50134 |
Città | City | FIRENZE |
Paese | Country | ITALIA |
Telefono | Telephone number | (+39) 055 794 111 |
Fax | Fax number | (+39) 055 794 9500 |
Indirizzo email | Email address | This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. |
PEC | This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. | |
Partita I.V.A. | VAT reg. No. | 04612750481 |
Codice fiscale | Fiscal code | 04612750481 |
Nome banca | Bank name | Banco BPM S.p.A. |
Indirizzo banca | Bank Address | Piazza dei Davanzati n°3 - Firenze |
Codice ABI | Bank key | 05034 |
Codice CAB | 02801 | |
Numero di c/c | Bank account | 000000009610 |
Codice IBAN | IBAN | IT22N0503402801000000009610 |
Codice SWIFT | Swift code | BAPPIT21N25 |
CONTO C/O BANCA D’ITALIA | BankItalia | 0306163 |
CODICE UNIVOCO UFFICIO | UF75PI | |
CODICE IPA | aouc_fi | |
CONTO C/O Poste Italiane | Postal account | 22755508 |
Aou Careggi partecipa al Progetto Strutturante 2014 “F.A.R.E.! Facilities Advancement and Referral Enhancement” presentato da Amici del Mondo - World Friends Onlus in qualità di capofila, in partenariato con Engera African People Caring e Oxfam Italia; il progetto è stato approvato e finanziato dalla Regione Toscana con Decreto n. 6188 del 02/12/2014.
Scopo del progetto è la promozione della salute materno-infantile attraverso la valutazione di modelli operativi di assistenza sanitaria nei paesi Kenya ed Etiopia con individuazione di criticità, investimento economico nell’ambito delle stesse e rivalutazione dell’outcome.
2017
Febbraio-marzo
AOUC invia una ostetrica e una infermiera in missione in Etiopia nelle località di Emdibir, Zezencho, Burat e Shebraber.
2016
Febbraio-marzo
AOU Careggi invia due infermiere in Etiopia per finalità di assistenza, formazione e affiancamento al personale delle Cliniche di Zezencho e Shebraber nella regione del Gurage.
2016
Careggi ha donato arredi sanitari e piccole attrezzature per l’allestimento della Maternità dell’Ospedale Edaga Hamus situato in uno dei quartieri più poveri e popolosi di Asmara, capitale dell’Eritrea. L’Ospedale Edaga Hamus - costruito dagli Italiani nel periodo coloniale - è stato ristrutturato pochi anni fa dal Comitato Regionale della Toscana della Croce Rossa Italiana; gli arredi sanitari spediti nel 2014 e nel 2016 da Careggi mediante container hanno permesso l’apertura dei reparti Maternità e Pediatria.
|
2015
21 agosto
È partito da Careggi un container che a fine settembre giungerà al porto di Massawa dove sarà preso in carico dal Ministero della Salute Eritreo che garantirà il trasferimento e la consegna degli aiuti toscani presso l’Ospedale Edaga Hamus.
13 agosto
AOU Careggi ha aderito all'iniziativa finanziata e sostenuta da Croce Rossa Italiana - Comitato regionale della Toscana, a favore del sistema sanitario dell'Eritrea per la lotta della mortalità materno-infantile.
Per fini umanitari stiamo raccogliendo i arredi sanitari revisionati (alcuni donati da fornitori aziendali) necessari per il potenziamento del piccolo Ospedale Edaga Hamus situato nel centro di Asmara (Eritrea).
2016
Un medico e un infermiere di AOUC sono impegnati nell’organizzazione e nella docenza di corsi di formazione avanzata in emergenza/urgenza per i medici e gli infermieri degli Ospedali di 1° e 2° livello del Chaco Boliviano, con postazione base presso l’Ospedale di Cambrì, Dipartimento di Santa Cruz, in collaborazione con le Autorità Sanitarie.
La missione fa parte del Progetto Semplice 2015 "Formazione avanzata nel settore dell'emergenza/urgenza per il personale sanitario del Chaco Boliviano - 2° annualità" approvato e finanziato dalla Regione Toscana con Decreto n. 1101 del 15 marzo 2016 - Capofila: l’Associazione “Amici del Popolo Guarani” con sede a Viareggio.
2014
Nel mese di maggio tre infermiere di AOU Careggi si sono recate in missione presso l’Ospedale di Camiri, Dipartimento di Santa Cruz, per finalità collegate all’organizzazione e alla docenza nei primi corsi di “Formazione Avanzata in Emergenza/Urgenza per i Medici e gli Infermieri degli Ospedali di 1° e 2° livello del Chaco Boliviano”.
La loro missione era collegata al Progetto di Iniziativa Regionale “Supporto e assistenza tecnica all’implementazione del Sistema Unico de Salud dello Stato Plurinazionale di Bolivia: progetto pilota nella regione del Chaco” finanziato e approvato con Delibera della GRT n. 5256 del 28 novembre 2013.
2014
Dopo un’accurata revisione, l’AOU Careggi ha donato due microscopi Nikon all’Ospedale S. Georges nell'Arcidiocesi di Kananga (CONGO), migliorando sensibilmente la “plateau technique” del laboratorio d’analisi del posto.
L’iniziativa è stata condotta in collaborazione con l’Associazione “Grazie a piene mani” onlus di Rufina (FI).
2016
Tra settembre e ottobre 2016 una infermiera in servizio presso la Sala Operatoria Oculistica di Careggi, si è recata in Burkina Faso per finalità di assistenza, formazione ed affiancamento al personale locale dell’Ospedale San Camillo della Capitale Ouagadougou. L’iniziativa è collegata al Progetto d’Iniziativa Regionale 2014 "La Toscana contro la cecità in Africa” - Capofila: l’Azienda USL Toscana Nord Ovest con sede a Pisa, in partenariato con l’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità - Comitato Regionale della Toscana. Il progetto è stato approvato e finanziato dalla Regione Toscana con Decreto n. 6097 del 3/12/2014.
Scopo del progetto è la promozione e il sostegno di iniziative dirette alla diminuzione dei casi di cecità correlati alle principali patologie prevenibili ed evitabili in Africa quali cataratta, glaucoma, patologie infettive, tracoma, vitreoretina.
2014
Nel mese di maggio 2014 un medico di AOU Careggi in servizio presso la SOD Medicina Interna e d’Urgenza, si è recata in missione presso l’Ospedale San Camillo a Nanorò (Burkina Faso).
L’iniziativa era collegata al P.I.R. Progetto di Iniziativa Regionale “Sostegno allo sviluppo della Pediatria e della Endoscopia Digestiva nel Centro Medico di Nanorò – Burkina Faso” coordinato dall’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, finanziato e approvato con Delibera della GRT n. 702 del 30 luglio 2012.
2014
Nel mese di aprile 2014 un medico ginecologo di AOU Careggi si è recato in missione in Cisgiordania per attività di docenza in un seminario sulla salute della donna in Cisgiordania, a favore del personale sanitario locale e per eseguire visite specialistiche con cliniche mobili per le donne di un villaggio palestinese occupato.
La missione era collegata al Progetto Semplice 2013 “Assistenza e formazione per la salute della donna e del bambino in Cisgiordania” coordinato dal Comune di San Casciano Val di Pesa (FI) e da MEDU (Medici per i Diritti Umani onlus), approvato e finanziato con Delibera GRT n. 4934 25 novembre 2013.
2014
Nel mese di giugno due fisioterapiste di AOU Careggi si sono recate in missione in Albania per attività di docenza nel Corso di Laurea in Fisioterapia dell’Università “Luigi Gurakuqi” di Scutari nell’ambito del Progetto “Attività sanitarie integrate di formazione al personale e rafforzamento delle strutture in Albania e Kosovo” approvato e finanziato con Delibera GRT n. 702 del 30 luglio 2012.
Il rapporto tra AOUC e le Associazioni è regolato da un protocollo d’intesa ed impegna ciascuna delle parti ad una modalità condivisa di comportamento nell’ambito delle strutture e dei servizi.
In particolare definisce:
Documenti
Consulta le Associazioni Accreditate
AOU Careggi è gemellata dal 2004 con il Centro Ospedaliero Regionale di Thies (Senegal).
2014
Progetto “Lotta alla mortalità materno-infantile in Senegal”
Careggi partecipa al progetto per la ristrutturazione della farmacia dell'Ospedale di Thies e per la realizzazione di un piccolo laboratorio galenico.
Il progetto di ristrutturazione - approvato dalla Direzione dell’Ospedale di Thiès nel giugno scorso – oltre ad un ampio spazio magazzino per lo stoccaggio dei materiali, uno spogliatoio per il personale con relativi servizi igienici, alcuni locali uso ufficio ed una stanza per il farmacista di guardia, prevede anche l’attivazione di un laboratorio galenico per la produzione in loco di farmaci non sterili per uso orale e uso esterno (es. sali reidratanti, pomate, capsule, granulati). La scelta delle apparecchiature (bilance di precisione, imbustatrici, vetreria, ecc.) e la formazione teorico-pratica di un operatore sanitario senegalese coinvolgeranno i farmacisti di Careggi per il periodo necessario a Thiès all’apprendimento delle tecniche per le preparazioni galeniche.
Rassegna stampa
L'esperienza toscana in Senegal - articolo pubblicato su Salute e Territorio n° 202 del 2014
La cooperazione italiana in Senegal - Careggi for Africa - articolo pubblicato su Newsletter n° 2 dicembre 2014 del Ministero degli affari esteri e cooperazione internazionale
2012
Progetto lotta alla mortalità infantile in Senegal
Progetto coordinato dalla Provincia di Firenze; AOU Careggi partecipa con la donazione di arredi sanitari, apparecchiature elettromedicali, ambulanze e vestiario sanitario in cotone per il reparto di maternità e la pediatria del Centro Ospedaliero Regionale di Thies.
2012
Donazione in memoria
In memoria dei due cittadini senegalesi Mor Diop e Samb Modou uccisi il 13 dicembre 2011 in Piazza Dalmazia a Firenze, il nostro ospedale fa una donazione a scopo umanitario alla Comunità Rurale di Merina Dakhar, nella Regione di Thies, ad un centinaio di chilometri dalla capitale Dakar, di:
2004
Gemellaggio tra Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi e il Centro Ospedaliero Regionale di Thies
Componenti
Componenti per parte aziendale
|
|
Titolare | Supplente |
D'Onofrio Paola (Presidente) |
Rogai Francesca |
Caiuolo Beatrice (sostituto Presidente) |
Zurkirch Vanessa |
Ardito Matilde | Galanti Matteo |
Carpini Claudio | Berti Nicola |
Fanelli Alessandra | Olianti Catia |
Gigli Lucia | Visceglia Maria |
Iamonico Federica | Sensi Luisella |
Lazzarotti Beatrice | Ceroti Riccardo |
Tucci Valentina | Bartolini Anna Maria |
Wandael Yannick | Basile Valentina |
Provvedimento DG 302/2022 Nomina dei componenti del Comitato Unico di Garanzia - parte aziendale
Componenti per parte sindacale
|
||
OS
|
Titolari
|
Sostituti
|
FP CGIL
|
Zanchini Carla
|
Licari Paolo Francesco
|
CISL FP
|
Olmi Elena
|
Bevignani Sandra
|
UIL FPL
|
Bomberini Manuela |
Claudia Gerini
|
NURSING UP
|
Guadagno Roberta
|
Franchi Monica
|
NURSIND
|
De Vito Carmen
|
Marini Monica
|
FIALS
|
Meoli Sabrina |
De Filippis Clara
|
UIL Medici
|
Livi Paola
|
Manetta Giuseppe
|
ANAAO ASSOMED
|
Sammicheli Lucia
|
Del Bene Maria Riccarda
|
AAROI EMAC
|
Limatola Vittorio
|
Degl'Innocenti Sara
|
CIMO
|
Somigli Marco
|
Losco Michele
|
Provv. AOUC N. 341 del 28/06/2021, con integrazione Provv. AOUC N. 355 del 05/07/2021
Contatti
This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG) è un organismo interno all’amministrazione, previsto dalla Legge 183/2010, che ha il fine di promuovere azioni positive finalizzate a tutelare i diritti dei lavoratori ed il benessere della condizione lavorativa, contrastando ogni forma di discriminazione diretta ed indiretta, con il fine ultimo di razionalizzare e rendere più efficiente ed efficace l’organizzazione interna di Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi.
2015
L’ospedale libanese – la cui costruzione è stata ultimata lo scorso autunno – sarà attrezzato con arredi sanitari dismessi donati da Careggi o provenienti dal patrimonio dei vecchi ospedali dell’ASL 4 di Prato e dell’ASL 3 di Pistoia che recentemente hanno inaugurato due nuovi ospedali; presto la stessa collaborazione sarà richiesta anche a Lucca e Massa.
La struttura libanese sorge su un’area dove – oltre ai bisogni della popolazione locale – si sono recentemente aggiunti quelli dei profughi e dei rifugiati provenienti dalla vicina Siria.
Il trasferimento ad Ain Ebel degli aiuti toscani avverrà con un ponte aereo Pisa-Beirut su voli militari gestiti dall’ONU, in stretto contatto con l’Ambasciata d’Italia in Libano.
2013-2014
La Regione Toscana ha incaricato AOU Careggi di curare l’allestimento dell’Ospedale di Ain Ebel, costruito dalla Fondazione Giovanni Paolo II.
La struttura si trova nel Sud del Libano a pochissima distanza dal confine con Israele, in un’area che ricade sotto il controllo del Contingente italiano UNIFIL; è stata costruita negli ultimi 10 anni con l’aiuto della popolazione del distretto e serve circa 17.000 abitanti della zona. La sua struttura composta da 3 piani, il piano terra e il piano interrato, è stata quasi completata e dispone di 60 posti letto; rimangono da fornire gli arredi e le attrezzature per alcuni reparti. L’ospedale ha lo scopo di favorire l’accesso a servizi sanitari e diagnostica di base e di prima emergenza alla popolazione delle zone rurali ed in particolare a 4 villaggi limitrofi: Ain-Ebel, Rmeich, Debel, Hanine.
2009 – 2010
AOU Careggi ha donato un cospicuo quantitativo di medicinali, presidi medico-chirurgici, strumentario ed apparecchiature ai militari italiani del Reggimento Savoia Cavalleria e del Reggimento Lagunari “Serenissima” schierati in Libano; gli aiuti sanitari sono stati distribuiti ed utilizzati nei piccoli centri ambulatoriali a favore delle popolazioni civili residenti nel territorio controllato dalle truppe italiane del Contingente UNIFIL.
Le gestione delle manifestazioni d'interesse per finaziamenti di progetti aziendali
afferisce all'UO Gestione Attività libero professionale e area a pagamento