Alimentare in sicurezza la persona con disfagia

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Cos’è la disfagia

La disfagia è un disturbo della deglutizione, che coinvolge prevalentemente persone con problemi neurologici; queste le cause più frequenti:

  • malattie cerebrovascolari acute
  • gravi traumi cranici
  • alcuni interventi chirurgici (ad esempio quelli riguardanti il cavo orale)
  • alcune malattie degenerative del sistema nervoso

Come si manifesta la disfagia
La persona con disfagia ha difficoltà a deglutire, specialmente liquidi o cibi a doppia consistenza (liquido + solido es. minestrone) e tossisce spesso mentre mangia; in particolare:

  • deglutisce ripetutamente e con fatica
  • tende a mantenere il cibo in bocca
  • ha frequenti colpi di tosse mentre si alimenta
  • ha voce roca o gorgoglìo in gola
  • ha frequente bisogno di schiarirsi la voce
  • ha cambiamenti nel modo di respirare
  • ha rigurgiti orali o nasali di cibo o liquidi

I rischi della disfagia

  • aspirazione (passaggio di alimenti e/o liquidi nelle vie aeree con possibilità di soffocamento)
  • infezioni broncopolmonari ab ingestis (da aspirazione di cibo)
  • disidratazione e malnutrizione (per scarsa alimentazione)

Consigli per un’alimentazione in sicurezza
Elenchiamo alcune norme generali sulla consistenza degli alimenti, ma è sempre bene attenersi alle indicazioni personalizzate anche in termini di apporto calorico, prescritte dallo specialista.

Alimenti da evitare in caso di disfagia

  • pastina in brodo
  • minestrone con verdura a pezzi
  • legumi interi (es. piselli, fagioli, fave, lenticchie)
  • verdure filacciose (es. spinaci, carciofi, fagiolini)
  • formaggi del tipo stracchino, brie, mozzarella o similari (filamentosi) e che tendono ad impastare la bocca
  • zuppe (es. pane o fette biscottate e latte, minestra con crostini)
  • frutta secca
  • cereali a chicco (es. riso, farro, cous-cous)
  • alimenti secchi e friabili (es crakers e grissini)

Alimenti consigliati
I cibi devono avere una consistenza cremosa e omogenea:

  • semolino o creme di cereali, passati di verdura
  • Omogeneizzati di carne, pesce verdura e frutta
  • creme, budini, mousse, yogurt senza pezzi di frutta ecc.
  • quando indicato dallo specialista, usare prodotti addensanti per i liquidi

 Consigli per familiari o caregiver

  • frazionare preferibilmente l’alimentazione in pasti piccoli e frequenti
  • mangiare in posizione seduta con le braccia comodamente appoggiate ai braccioli della sedia; piegare la testa in avanti e abbassare il mento verso il torace durante la deglutizione
  • controllare che la persona si concentri sul pasto, senza parlare o essere distratta da chi la aiuta
  • assicurarsi sempre che la persona sia sufficientemente attenta e interrompere la somministrazione di alimenti ai primi segni di stanchezza
  • se la persona ha una emiparesi, porgere il cibo dal lato della bocca della parte non colpita
  • procedere lentamente, con piccole quantità alla volta, lasciando il tempo di masticare e deglutire
  • assicurarsi che il cavo orale non presenti residui di cibo prima di somministrare la porzione successiva
  • far emettere periodicamente due o tre colpi di tosse seguiti da qualche deglutizione a vuoto per eliminare eventuali residui di cibo dalla bocca
  • non utilizzare le cannucce (non permettono un controllo del flusso dei liquidi)
  • nell’addensare cibi e bevande, versare con attenzione poco prodotto per volta per ottenere facilmente la consistenza desiderata
  • non somministrare pastiglie intere con acqua; meglio tritarle e mescolarle in un cibo semisolido
  • mantenere un’accurata igiene del cavo orale, evitando ristagni di cibo, muco e saliva che potrebbero compromettere la deglutizione e favorire l’insorgenza di infezioni

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Ultimo aggiornamento

26 Luglio 2023, 09:25

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