Ambulatorio Centro accessi vascolari

Infermiera Coordinatrice Simona Pasquetti 

Sede
Padiglione 4 – Clinica oculistica, primo piano

Orari al pubblico
Gestione accessi vascolari: dal lunedì al venerdì ore 07:00 – 13:30
Accettazione: il paziente in Day hospital o con accesso ambulatoriale, fa l’accettazione amministrativa pressol’ambulatorio centro accessi vascolari o presso la struttura di Careggi che ha richiesto la prestazione; la stessa struttura si occupa dell’accompagnamento presso questo Centro.

Contatti
Tel. 055 794 7650

Attività cliniche
Questo Centro è sede delle attività cliniche della SOD Anestesia oncologica e Terapia Intensiva per inserimento, gestione e rimozione degli accessi vascolari (Port, PICC, Midline, ecc.); l’attività è dedicata ai pazienti in cura presso le strutture di Careggi.

Accesso al servizio
Su appuntamento con richiesta interna; la struttura che ha in cura il paziente comunica la data dell’appuntamento.

Certificazioni
Su richiesta può essere rilasciata l’attestazione di presenza presso la struttura, per gli usi consentiti.

Informazioni per i pazienti:

I cateteri venosi PICC e Midline e FICC

Cosa sono PICC e Midline

Sono cateteri venosi a medio termine che possono rimanere in sede per periodi prolungati.

Il PICC (Peripherally Inserted Central Catheter) è un catetere inserito in una vena del braccio la cui punta termina vicino al cuore; può essere utilizzato per trattamenti nutrizionali, farmacologici e chemioterapici.

Il Midline è un catetere detto periferico perché è sempre inserito in una vena di un braccio ma è più corto e la punta non arriva vicino al cuore; può essere utilizzato per alcuni tipi di terapia intravenosa.

La manutenzione

Per il corretto funzionamento, il catetere deve essere sottoposto a periodici lavaggi e medicazioni da parte del personale sanitario. I lavaggi vengono fatti dopo ogni utilizzo, o almeno ogni 7 giorni se il catetere non è in uso.

La medicazione deve essere sostituita ogni 7 giorni, salvo diverse indicazione da parte del personale sanitario.

Accorgimenti nella vita di tutti i giorni

Questi cateteri venosi sono costituiti da materiale ad alta compatibilità biologica, sono molto sottili (1 e 2 millimetri), flessibili e permettono ogni tipo di movimento consentendo di svolgere la vita di sempre.

Gli unici accorgimenti necessari sono:

  • misurare la pressione arteriosa utilizzando il braccio contro laterale a quello dove è inserito il catetere
  • evitare gli sport di contatto (box, karate, ecc.) e quelli acquatici
  • evitare le attività che possono compromettere l’igiene della zona interessata
  • non usare oggetti taglienti e acuminati in prossimità del catetere
  • non utilizzare fasciature o indumenti troppo stretti sul braccio interessato
  • controllare il punto di fuoriuscita del dispositivo e la cute circostante quotidianamente

Come fare il bagno o la doccia
Per lavarsi o fare la doccia è necessario proteggere il catetere e la sua medicazione dal contatto diretto con l’acqua, seguendo questi accorgimenti:

  • togliere la rete elastica, se presente
  • avvolgere il braccio con più giri, anche 15, di pellicola trasparente (anche quella da cucina)
  • al termine dell’igiene personale rimuovere la pellicola e verificare che la medicazione sia asciutta

Come gestire eventuali problemi

Rivolgersi al proprio Centro di Cura di Riferimento:

se la medicazione è…

  • staccata: i lembi del cerotto o della pellicola adesiva risultano staccati o parzialmente sollevati
  • bagnata: per eccessiva sudorazione, o per accidentale contatto con liquido
  • sporca: la medicazione nel suo insieme si presenta opaca, sporca, con residui di sangue

se compare…

  • dolore importante a livello del punto di inserzione del catetere
  • arrossamento del punto di inserzione del catetere
  • prurito e/o arrossamento nella zona coperta dalla medicazione
  • gonfiore del braccio interessato
  • fuoriuscita di liquido (sangue o altro) dal punto di inserzione del catetere
  • dislocazione del catetere (aumento della lunghezza della porzione di catetere visibile esternamente)
  • reflusso di sangue all’interno del catetere

Catetere venoso centrale PORT-A-CATH: l’inserimento e la vita con il presidio

Che cos’è il Port?

È un accesso venoso totalmente impiantabile costituito da un catetere, che entra in una vena di grosso calibro per giungere in prossimità del cuore, e da un piccolo serbatoio, posizionato sottocute a livello toracico o nella parte interna del braccio nel caso del port brachiale.
Esternamente rimane visibile solo un leggero rilievo della pelle e una piccola cicatrice (circa 3 cm), che col tempo sarà sempre meno visibile.
È un dispositivo a lunga permanenza che può rimanere posizionato per mesi o anni e l’accesso al dispositivo avviene mediante l’utilizzo di apposito ago, denominato di Huber.
Al termine dell’impianto Le verrà rilasciato un cartellino in cui sono specificate le caratteristiche del presidio. Tale documento dovrà portarlo sempre con sé per essere mostrato in caso di necessità.

A cosa serve?

Il Port permette di utilizzare una via sicura per la somministrazione di farmaci che altrimenti potrebbero essere dannosi sulla parete di vene periferiche e, in caso di stravaso, per i tessuti circostanti; inoltre è utile per:

  • lunghi cicli di terapie endovenose, soprattutto chemioterapie
  • prelievi ematici
  • tutti i casi in cui è difficile reperire un altro accesso venoso
  • esecuzione di esami che prevedono l’utilizzo del mezzo di contrasto; a tal proposito, i dispositivi che posizioniamo nel nostro Centro sono infatti certificati per tale scopo, occorre tuttavia utilizzare aghi idonei per tale infusione. Le tabelle con le pressioni e i flussi consentiti sono riportate nel libretto che Le verrà consegnato a fine impianto. Tale documento dovrà portarlo con sé in caso di esecuzione dell’esame. La Risonanza Magnetica può essere eseguita anche con l’ago di Huber in sede, l’importante è che si tratti di un dispositivo certificato per tale uso.

Cosa fare il giorno dell’inserimento?

È necessario:

  • essere a digiuno da almeno 4 ore per gli alimenti solidi, e da 2 ore per i liquidi chiari (acqua e the)
  • sospendere i farmaci anticoagulanti come indicato dall’equipe curante
  • fare il bagno o la doccia, o comunque un’adeguata igiene personale
  • evitare il trucco, le collane e lo smalto sulle unghie

Come viene inserito?

La procedura viene eseguita in ambulatorio, presso una sala dedicata e da un’equipe specializzata nell’impianto di accessi vascolari. Dopo l’esame ecografico preliminare, viene preparato un ampio campo sterile e fatta l’anestesia locale. Comunichi subito al medico se prova dolore e in tal caso sarà aumentata la dose di anestetico; la procedura dura circa 40-60 minuti. La tasca dove è alloggiata la camera del Port usualmente è chiusa con sutura intradermica riassorbibile; esternamente viene applicata della colla chirurgica e la medicazione può essere rimossa dopo tre giorni dalla procedura. Da questo giorno potrà farsi la doccia avendo l’accortezza di non rimuovere la colla che cade da sola in circa 2/3 settimane. Per poter fare bagni completi (vasca, mare, piscina) occorre attendere che la ferita sia completamente guarita.

E dopo l’inserimento del Port?

Dopo l’impianto del Port dovrà rimanere in ospedale per 3 ore; nel frattempo, se lo desidera, può mangiare o bere qualcosa. Il Port può essere utilizzato fin da subito. Durante i primi 10 – 15 giorni è possibile avvertire un po’ di fastidio.

Come viene utilizzato?

Usualmente è il personale infermieristico che si occupa dell’infusione dei farmaci e della manutenzione del Port.
È comunque di fondamentale importanza che la gestione del presidio venga effettuata da personale qualificato e appositamente formato.
Nella camera del Port viene inserito l’apposito ago di Huber che, con la sua forma, permette di forarla senza danneggiarla.
Alla fine di ogni infusione l’ago viene rimosso e il foro viene coperto con una garza; l’infermiere le indicherà quando toglierla.
Quando il Port non è utilizzato non ha bisogno di essere coperto.
Al fine di preservare il buon funzionamento del presidio nel periodo in cui non viene utilizzato, ogni 6-8 settimane, sarà necessario effettuare un lavaggio del catetere da personale qualificato.

Com’è la vita con il Port?

Il Port permette di svolgere una vita assolutamente normale, con le solite attività quotidiane facendo attenzione alla zona dove è impiantato. Dopo la completa guarigione della ferita potrà svolgere attività fisica moderata come: ginnastica, nuoto, immersioni, bicicletta ecc. o concordare con il medico gli sport e gli hobby più indicati.
Non è controindicato l’utilizzo della cintura di sicurezza in auto perché, come dimostrato, in caso di incidente, il rischio di ferite gravi è maggiore delle possibili lesioni al catetere.

Quando devo rivolgermi al Centro di Cura di Riferimento?

In caso di dolore, arrossamento sulla cute che copre la camera del Port o il tratto sottocutaneo del catetere Arrossamento della ferita o fuoriuscita di liquido (siero, pus o sangue) Dolore o gonfiore del braccio omolaterale all’impianto del Port.

Altre informazioni

Il personale è disponibile per ogni chiarimento. Consulta altre informazioni sulle prestazioni ambulatoriali sul sito web.

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Ultimo aggiornamento

16 Gennaio 2024, 10:55

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